Ulisse, Atena e le Sirene
Proprio all’eroe dei Nóstoi per eccellenza, Odisseo, e alle sue peregrinazioni nel Mediterraneo, durante il ritorno da Troia a Itaca, sono legati due dei miti localizzati dalle fonti antiche nell’attuale territorio del Comune di Massa Lubrense: il culto delle Sirene (Isolotti “Li Galli”, antiche Sirenuse) e la fondazione del Santuario di Athena (Athenaion di Punta della Campanella).
Le Sirene (uccelli dal volto di donna) trovarono sulle bocche di Capri la loro collocazione ideale per l’immaginario greco essendo esse legate ad una situazione liminale tra terra e acqua, a punti cruciali di passaggio, al dominio sugli elementi atmosferici e in particolare al controllo delle condizioni e degli elementi essenziali alla navigazione. Queste saghe sulle Sirene dovevano essere parte del patrimonio tradizionale dei naviganti protagonisti delle prime spedizioni occidentali.
Esse avrebbero avuto un tempio in un luogo ancora controverso della penisola (per alcuni la suggestiva Baia di Ieranto, per altri il versante napoletano della penisola). Il luogo mitico delle Sirene è rappresentato dagli isolotti “Li Galli”, Sirenuse per gli antichi. Qui le Sirene, secondo Licofrone, non essendo riuscite ad attirare Odisseo, si gettarono in mare e i loro corpi furono trasportati dalle onde una a Terina (Ligeia) una a Punta Licosa (Leukosia) e l’altra a Napoli (Parthenope).
Risalgono, secondo recenti studi, a rielaborazioni degli Eubei di Cuma sia l’importazione del mito delle Sirene in penisola, sia la mitica fondazione del Santuario di Athena da parte di Odisseo, sia la tradizione della fondazione mitica di Sorrento da parte di Liparos, figlio di Auson, che, partito dall’Italia fondò Lipari e diffuse l’agricoltura nelle isole vicine; in vecchiaia, preso dalla nostalgia e aiutato dal genero Eolo (un greco), riconcquistò le terre intorno Sorrento dove fu tenuto in grande onore e la sua tomba sarebbe divenuta oggetto di culto. Tale fitta trama di referenti mitici e funzionali va intesa nel senso di un “processo di ‘appropriazione’ e ‘controllo’ di un intero orizzonte territoriale”.