Il campo ormeggio che salva la posidonia, tutela e fruizione nell’AMP Punta Campanella
6 ottobre 2022
HOME
AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE
Numeri importanti anche quest’anno per il Campo Ormeggio dell’Area Marina Protetta Punta Campanella che ha da poco concluso le attività per il 2022. Riaprirà a metà giugno del 2023. Migliaia di imbarcazioni, circa 2000, hanno evitato di usare l’ancora.
I fondali e la posidonia ringraziano.
Le 35 boe ecosostenibili hanno consentito infatti l’ormeggio a Le Mortelle, Massa Lubrense, in una zona altrimenti vietata e senza strappare la preziosa pianta marina.
Un modo per conciliare la fruizione di un sito con la sua tutela. Le boe utilizzate – tecnologia Manta Ray – sono a impatto zero, penetrano nel fondale senza causare danni. Le barche in questo modo possono sostare nell’area in tutta sicurezza e senza usare l’ancora che ara i fondali e devasta la posidonia, pianta fondamentale per l’ecosistema e in grado di produrre ossigeno e immagazzinare anidride carbonica.
“L’aumento del flusso del diporto nell’Area Marina Protetta impone una attenta riflessione sulla necessità di realizzare nuovi campi boe, pena la distruzione di posidonieti – sottolinea il Direttore dell’AMP Punta Campanella, Alberico Simioli – Abbiamo monitorato l’andamento della prateria di posidonia nell’area di Mortelle, ove è presente il campo boe, e in aree di ancoraggio libero. In queste ultime riscontriamo un posidonieto che regredisce sempre di più. Per la prossima stagione estiva dovremo necessariamente arginare questa situazione anche con le delimitazione di altre aree ove evitare di ancorare. Inoltre – conclude Simioli – lo staff scientifico del Parco sta sperimentando il reimpianto della posidonia. Il bilanciamento tra CO2 prodotto e quello sottratto deve essere una priorità”.
In occasione dell’apertura stagionale del Campo Boe, l’AMP Punta Campanella aveva anche lanciato un messaggio sui social per invitare al rispetto delle regole, del mare, e per spiegare perché sia così importante tutelare i posidonieti.
“Non bisogna gettare l’ancora sulla posidonia. Negli ultimi decenni i posidonieti si sono ridotti in tutto il Mediterraneo anche e soprattutto a causa degli ancoraggi. Quando viene tirata su, l’ancora ara il fondale e strappa la pianta marina. Un ettaro di posidonia può ospitare fino a 350 specie diverse. Un solo metro quadrato di prateria può generare 20 litri di ossigeno al giorno e assorbire 65 grammi di carbonio all’anno. Offre un contributo importantissimo nella lotta ai cambiamenti climatici oltre che mitigare l’erosione costiera. Fondamentale tutelarla per il futuro di tutti noi”.
ULTIMI COMUNICATI
Punta Campanella, ecco l’e-game per futuri ambientalisti
Realizzato da un team internazionale insieme a un manuale didattico educativo sul rispetto della natura. A fine novembre l’AMP organizza due eventi in penisola sorrentina per presentare i risultati del progetto Eco Patrols…
Volontari stranieri in azione alla Regina Giovanna
Pulizia del famoso sito archeologico a ridosso del mare. In campo i ragazzi del Project Mare Supporting Team, coordinati dall’associazione Acarbio e dall’AMP Punta Campanella…
Punta Campanella, individuata una Pinna nobilis ancora viva
Da anni un’epidemia sta sterminando la specie in tutto il Mediterraneo. L’ultimo monitoraggio nell’Area Marina Protetta aveva riscontrato solo esemplari morti. Ieri la piacevole sorpresa durante le azioni per il progetto europeo Life Sea Net…
Tagliato il nastro del nuovo Centro di Primo Soccorso per Tartarughe e di Biologia Marina dell’Amp Punta Campanella
Il Centro si trova a Marina della Lobra, Massa Lubrense, e sarà un punto di riferimento sia per la salvaguardia delle Caretta caretta che per la divulgazione della Biologia Marina e dell’Educazione Ambientale…
Tutti i comunicati