Escursione
Colli di Fontanelle – Punta Sant’Elia
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Dati tecnici
Escursione
Collinare
Segnaposto
Nessuno
Periodo consigliato
Tutto l’anno
Difficoltà
- Media
Dislivello
Percorrenza
Durata
- Non disponibile
Dalla località Belvedere presso i Colli di Fontanelle (Comune di Sant’Agnello) si può effettuare una delle passeggiate più coinvolgenti della Penisola Sorrentina.
Dalla piazzola alla base del rilievo della Malacoccola, già panoramica di per sé per la superba vista sugli isolotti de Li Galli, si comincia a scendere per un breve tratto di scalini in calcare, i quali interrompono la ringhiera della terrazza.
Il sentiero si spinge, attraverso una terra coltivata, verso est per poche centinaia di metri e lascia intravedere, in basso sulla destra, la cosiddetta “Torre di Sant’Elia“. In questo breve tratto si può ammirare la presenza di alcune piante tipiche della macchia, quali, ad esempio, il lentisco, la ginestra e il mirto, nonché un gran numero di roverelle che, fino ad un certo punto, sembrano celare la prima attrattiva di questa zona. E proprio dove il sentiero prosegue verso sud si presentano, agli occhi degli escursionisti, i malinconici “resti” di quello che fu uno dei maggiori archi naturali della zona.
Questo maestoso portale, che un tempo si apriva sull’azzurra meraviglia del cielo e del mare, oggi è solo un malinconico rudere. Rappresentava però una delle mete preferite dai viaggiatori del “Gran Tour“: nel 1835, si racconta, che Richard Burton vi salì sopra. Già nel 1843, però, si scriveva che l’arco era ormai ridotto a pezzi.
Dopo circa 40 minuti di cammino si attraversa la porta Sant’Elia. Contro gli attacchi dei turchi ne furono costruite due, una posta ad occidente e l’altra ad oriente. Esse testimoniano, inoltre, che il luogo, oggi abbandonato, doveva essere abitato, come del resto attestano anche i ruderi cadenti di una cappella, sita proprio sulla riva del mare.
Inizia ora, grazie alla presenza di maestose pareti verticali, la parte più interessante del cammino sotto il profilo del birdwatching: corvi imperiali, falchi e poiane sembrano volteggiare fieri di vivere in un luogo tanto impervio, tanto “lontano” dal rumore cittadino.
Il sentiero diviene ora molto tortuoso, e con un’accentuata pendenza condurrà, subito dopo l’attraversamento di un rivolo prosciugato, alla meta dell’escursione. Il cancello che interrompe la passeggiata costituisce il confine orientale della vasta tenuta di Sant’Elia: un enorme oliveto degradante verso il mare, di proprietà privata, testimonia quanto questa zona in un passato non troppo lontano, dovesse essere ricca e fiorente.
Il vero gioiello di Sant’Elia è rappresentato dalla masseria, oggi però non visitabile, in quanto sita in proprietà privata.
Poche parole, tratte dal “Siren Land” di Norman Douglas, ne dimostrano la bellezza: “E’ una costruzione piccola e solida… Di una semplicità geniale, che ebbe origine da esigenze rustiche, ma venne modificata e rimodificata, attraverso secoli di studio attento… C’è una bellezza, in essa, che l’arte non riesce ad accrescere!“.